Le Battaglie dell'Isonzo furono una serie di dodici battaglie combattute durante la Prima Guerra Mondiale tra l'esercito italiano e le forze austro-ungariche sul fronte italiano tra il 1915 e il 1917. Il nome deriva dal fiume Isonzo (oggi Soča), lungo il quale si svolsero gran parte dei combattimenti.
Contesto:
L'Italia entrò in guerra nel maggio 1915 a fianco degli Alleati, con l'obiettivo di annettere territori austriaci di lingua italiana come il Trentino e Trieste. Il fronte italiano, sebbene di montagna, era un fronte significativo, e le battaglie dell'Isonzo rappresentano un importante logoramento per entrambe le potenze.
Le Battaglie:
Le dodici battaglie furono caratterizzate da un elevato numero di vittime e guadagni territoriali minimi. La topografia montuosa e le forti difese austro-ungariche resero estremamente difficile per gli italiani avanzare. L'esercito italiano, guidato dal generale Luigi Cadorna, tentò ripetuti assalti frontali contro le posizioni nemiche, subendo pesanti perdite.
Le battaglie principali furono:
Conseguenze:
La Battaglia di Caporetto segnò una svolta decisiva nel fronte italiano. L'esercito italiano subì pesanti perdite e fu costretto a ritirarsi in disordine. La battaglia portò alle dimissioni del generale Cadorna e alla sua sostituzione con Armando Diaz. Nonostante la grave sconfitta, l'Italia si riprese e riuscì a stabilizzare il fronte sul Piave, resistendo fino alla fine della guerra. Le battaglie dell'Isonzo sono ricordate per la loro brutalità, le enormi perdite umane e la dimostrazione della difficoltà di condurre la guerra di trincea in un ambiente montuoso.